domeclementiit


                                          

Perchè?

Dome Clementi

Chi sono

Dove vivo

Lavoro

Curriculum Vitae

Photo Gallery

Dome 2.0

Racconti

Viaggi

Musica (WIP)

Sport e Hobby

Nonni

Sempre con me

Quelli che vanno oltre

Links

Commenti

Sommario

What's new

Note legali

 

Scrivimi  

                 

clementi.it

 

 

Statistiche

Le altre tappe del viaggio:  1. (1969-1983) - 3. (1989-1996) - 4. (1997-oggi)    


 

(1984-1988)  

2. Gli anni del liceo

 

Anni di professori tanto ammirati, stimati e amati.

Come il mitico e rivoluzionario Cecchetto, che appallottolava le circolari del Preside e le gettava sopra l'armadio. Che insegnava veramente bene la matematica e la fisica e mal sopportava chi la imparava "per date o città di nascita".

Come il filosofo Amaini, che interrogava due o tre persone contemporaneamente e, rivolgeva le sue domande a caso, con i suoi improvvisi "TU!". Che a Roma, dove ci aveva accompagnati in gita scolastica, alla bella età di almeno 45 anni, un giorno scompare misteriosamente per riapparire solo alle 19.00 con la Maratona della capitale nelle gambe. Lasciando noi pivelli abbastanza basiti.

O come la "bontà fatta persona Napolitano", che non si arrabbiava nemmeno quando qualcuno, per cancellare più efficacemente le scritte fatte con gli indelebili sui banchi aveva avuto la splendida idea di spargere sul banco un velo d'alcool e successivamente dargli fuoco.

E avendo esagerato con l'alcool creando una scena tipo bombardamento USA con il Napalm sul Vietnam del Nord, tentava di rimediare e fermare le fiamme con un panno, purtroppo anch'esso imbevuto di alcool...

Neppure la fiammata alta almeno un metro, era riuscita a scalfire la flemma, tranquillità e bontà della nostra Napolitano.

E che dire della dotta Sequenzia impegnata a cercare di trasmettere a noi giovani un pò superficiali, oltre che la lingua latina, anche qualche scampolo di impegno sociale e politico. O dell'inglese imparato dalla piccola grande Drei.

Indimenticabili anche la severa e un pò sgrammatica (scivolava soprattutto sui congiuntivi) Elio, o il ginnasta Gozzi, uomo severo e dai rari sorrisi.

 

Anni anche di professori meno amati e a volte forse proprio odiati. 

Ricordo ancora con amarezza, ma che dico amarezza, incazzatura, la antesignana delle attuali veline, Professoressa De Angelis, che in terza decide di rimandarmi in Storia (credo di essere l'unico caso al mondo che si fa rimandare in Storia allo Scientifico).

 

Sono anche anni di goliardia adolescenziale e forse anche qualcosa di più.

Di episodi da ricordare e episodi che non si possono raccontare.

Sono gli anni in cui scorrazzo con l'Aprilia Tuareg per il quartiere, sempre con il gas aperto, facendomi non pochi nemici.

Anni di gite di classe, di estintori...

 

Analizzando i cinque anni di liceo, direi che solo il primo mi ha visto come un bambino spaurito che non aveva ancora ben capito cosa l'avrebbe aspettato, timoroso di tutto, dei professori, delle interrogazioni e anche un pò dei nuovi compagni di viaggio.

Dal secondo anno, la situazione è decisamente cambiata.

E' come se noi, il nostro essere gruppo (non con tutti, quelli con cui avevo legato io), avesse preso il controllo sulla scuola stessa. Come se da un certo momento in poi, fossimo stati coscienti della direzione che noi stessi finalmente contribuivamo a dare al nostro modo di apprendere, di stare con gli altri dentro e fuori le mura scolastiche.

E da quel momento, il liceo è stata tutta una discesa velocissima, con qualche piccola collina imprevista (la De Angelis e Storia) che non intacca ancora oggi il bellissimo ricordo di quegli anni spensierati.

 

Nel 1986 il viaggio inizia ad essere un vero viaggio: si inizia a viaggiare oltre i confini dell'Italia.

Senza i genitori, in autonomia, solo con gli amici.

Il primo passo, si sa, non deve essere più lungo della gamba.

E mi ritrovo, d'estate, per un mese circa, ad una fantomatica scuola per imparare l'inglese a Torquay nella parte meridionale dell'Inghilterra, con una trentina di amici italiani e altri migliaia di ragazzi e ragazze dal resto dell'Europa (del nord prevalentemente).

Più che imparare l'inglese ci si cimenta nella conquista della svedese... Ma i primi passi non sono proprio da latin lover. Meglio dedicarsi alla pelota, dove comunque le prendiamo anche da una squadra di calcio femminile svedese.

 

 

Grazie all'odio viscerale degli inglesi nei confronti degli italiani, e alla velocità degli amici a spostarsi vedendo arrivare il fendente, una sera, prendo anche il primo pungo in faccia (e anche l'unico, per ora) della mia vita.

Utile lezione di vita per comprendere a fondo che farsi dei nemici, non è mai bello.

 

L'anno successivo (1987), nonostante le prime vere storie d'amore tentassero di tenerci incollati alla madrepatria, si vola per la prima volta oltreoceano, nei mitici USA.

Tanto sognati per gli spazi aperti, ma soprattutto, in quegli anni 80 molto yuppies, paninari e probabilmente superficiali, per i telefilms, per il mito delle Timberland, delle Nike e di tanto altro "apparire".

Grazie ai carissimi Mary e David, Antonio ed io, siamo per la prima volta al cospetto di San Francisco, con la sua piramide, il Golden Gate Bridge, l'oceano Pacifico e il Gay Pride.

Andiamo ospiti di loro amici a Los Angeles, estasiati da Beverly Hills, da Holliwood e i suoi Universal Studios.

Con Mary e David andiamo in viaggio verso il centro, verso le terre indiane, passando da Yosemite, da Las Vegas, dal Grand Canyon, dalla Monument Valley, da Bryce Canyon.

E gli altri giorni, ci godiamo Berkley e il suo essere così universitaria, trastullandoci la sera in una piccola jacuzzi in giardino, con acqua bollente e coca ghiacciata, con la vicina del piano di sopra che ogni tanto ci fa compagnia, nuda in vasca, sconvolgendo i nostri animi di giovani pivelli europei.

Da questo fantastico itinerario, la passione per i viaggi, i veri viaggi, dove arrivi a respirare l'atmosfera del posto ma soprattutto delle persone che lo animano,  prende il sopravvento sul "backpacker" Dome. Che, negli anni a venire, disdegnerà l'Interail e le capitali europee per dedicarsi (finché la giovane età lo consente) alle mete più lontane e affascinanti. Dettagli fotografici in Photo Gallery.

 

Nella primavera del 1988 i 29 maturandi appaiono pronti alla battaglia finale.

 

 

Il nucleo goliardico della classe si riunisce proprio in quel gruppetto di 6-10 sbarbatelli nella parte centrale della foto.

 

Girolamo (nel senso di Fracastoro) mi congeda nell'estate del 1988 con un onorevolissimo 52/60.

Ancora oggi fiero di quel perenne 8 in condotta che significava: vivacità quel tanto che non guasta.

 

Si tratta a questo punto di fare un passo importante. 

"L'università è la vera anticamera del lavoro."

"La scelta della facoltà giusta è importante per i prossimi cinque anni (se tutto va bene)".

Mi rendevo però conto che la scelta avrebbe probabilmente influenzato anche qualche primavera in più di quelle prettamente universitarie.

E sono andato dritto verso le fauci di Ingegneria.

Per la passione per la matematica, la fisica, la tecnologia e in parte anche per le (al tempo) tanto ventilate maggiori opportunità di trovare un lavoro dopo la laurea. 

Nell'autunno del 1988 il giovane Clementi si iscrive a Ingegneria Elettronica a Bologna.

 

 

Prosegui il viaggio --> (1989-1996)

 

 

Le altre tappe del viaggio:   1. (1969-1983) - 3. (1989-1996) - 4. (1997-oggi)     

 


Queste pagine sono dedicate:

 

Ai miei genitori. Alla Mamota e al Babbo.

Grazie ai quali sono quello che sono e sono felicemente arrivato a questo punto del viaggio.

 

 


Any comments or questions please email me
All materials on this website © Dome Clementi 2006-2011

Note legali

 

Last update: sabato 26 Dicembre 2010 14.45