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[ autodafè ]

Prendo le distanze da me

perché non voglio avere niente a cui spartire con me,

 da condividere con chi come me non fa nulla per correggersi:

 sono il mio nemico, il più acerrimo.

Carceriere di me stesso con la chiave in tasca

invoco libertà ma per adesso so che questa cella resterà sprangata

 a triplice mandata dall' interno:

 sono l'anima dannata messa a guardia del mio inferno.

Reprimo ogni possibile "me", inflessibile,

inarrestabile nel mio restare fermo immobile,

 segno i giorni scorrere sul calendario,

faccio la vittima, il mandante ed il sicario..

Sono l'Uomo Nero che turbava i sogni quando li facevo,

credevo di esser libero ma non mi conoscevo come adesso

ed ego non mi absolvo

neanche quando mi confesso dei peccati che ho commesso

- e guido un autodafè -

 In cattiva compagnia soprattutto se sto solo,

negativo come i G in una picchiata,

prendo il volo, salgo, stallo e aspetto il peggio,

che non sta nella caduta ma nell'atterraggio come dice Hubert.

 Malato immaginario più di quellodi Molière,

sono il mio gregario e mi comporto da Salieri e non chiedermi il perché, che come il Tethered quando perdo il filo

poi non mi puoi più riprendere.  

 

Frankie Hi Nrg    

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Last update: martedì 09 gennaio 2007 18.23