Prendo le distanze da me
perché non voglio avere niente a
cui spartire con me,
da condividere con chi come
me non fa nulla per correggersi:
sono il mio nemico, il più
acerrimo.
Carceriere di me stesso con la
chiave in tasca
invoco libertà ma per adesso so
che questa cella resterà sprangata
a triplice mandata dall'
interno:
sono l'anima dannata messa a
guardia del mio inferno.
Reprimo ogni possibile "me",
inflessibile,
inarrestabile nel mio restare
fermo immobile,
segno i giorni scorrere sul
calendario,
faccio la vittima, il mandante ed
il sicario..
Sono l'Uomo Nero che turbava i
sogni quando li facevo,
credevo di esser libero ma non mi
conoscevo come adesso
ed ego non mi absolvo
neanche quando mi confesso dei
peccati che ho commesso
- e guido un autodafè -
In cattiva compagnia
soprattutto se sto solo,
negativo come i G in una
picchiata,
prendo il volo, salgo, stallo e
aspetto il peggio,
che non sta nella caduta ma
nell'atterraggio come dice Hubert.
Malato immaginario più di
quellodi Molière,
sono il mio gregario e mi comporto
da Salieri e non chiedermi il perché, che come il Tethered
quando perdo il filo
poi non mi puoi più riprendere.
Frankie Hi Nrg
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